Teatro

Venticinquemila per Siani. Ma non sono mancati gli scivoloni

Venticinquemila per Siani. Ma non sono mancati gli scivoloni

L’appuntamento oramai pubblicizzato da settimane era per Sabato 12 Maggio alle 21,30 allo Stadio San Paolo. Un appuntamento che i ragazzi napoletani, per lo più ventenni e trentenni, non si sono dimenticati. In venticinquemila dinanzi alle cancellate e in venticinquemila hanno applaudito alle battute di Alessandro Siani così come hanno fischiato dinanzi ai problemi di audio dati dai microfoni non ben settati. Siani, dopo il flop come conduttore della trasmissione Libero, nata sotto la conduzione di Teo Mammucari ed oggi assegnata alla versatilità di Max Giusti, è tornato nella sua Napoli, più magnanima e clemente, del severo pubblico nazionale, con un nuovo spettacolo scritto insieme al suo fedele compagno di scena Francesco Albanese “PER TUTTI” ed accompagnato alla consolle dal dj Frank Carpentieri. “PER TUTTI” si è rivelato uno spettacolo che ha portato in scena sketch più o meno noti ai fedeli del cabaret e ai conoscitori del repertorio Siani. Vera grande e divertente novità la parodia-doppiaggio del cartone animato degli anni’80 Holly e Benji – Due Fuoriclasse e quella della pubblicità della Vodafone “No problem” con testimonial Francesco Totti e Rino Gattuso. Per fortuna non sono mancati gli ospiti di valore come i Piquadro e gli Zero Assoluto, Sal da Vinci, i Bungt e Bangt e il gruppo di ballerini di breakdance per i quali veramente è valsa la pena di spendere i 15 euro del biglietto per le tribune e i 30 euro per la zona vip. Sul palco, per pochi secondi, anche una canzoncina umoristica di Lello Musella e l’arte di Guido Lembo oltre ad un balletto sgangherato di Serena Garitta, la vincitrice del GF4, in un remake di Cicale di Heather Parisi. Come un marchio indelebile, in scaletta anche Tatore Esposito, il celebre personaggio che ha reso Siani famoso, il quale, però, se aspira ad essere un comico di fama nazionale, dovrebbe misurarsi, oltre i confini campani, non solo geograficamente, soprattutto riflettendo sulla suscettibilità delle masse dinanzi ad argomenti scottanti come la politica familiare, i suoi rappresentanti e l’omosessualità, evitando battute sgradevoli e di poco gusto, che si sono rivelate dei veri e propri scivoloni, cadendo nei soliti luoghi comuni e cliché. Del resto, se uno spettacolo lo si titola “PER TUTTI” il suo contenuto dovrebbe orientarsi al consenso e al trattamento degli argomenti senza squallide battute (fuori luogo) sui matrimoni gay o l’orientamento sessuale dell’On. Rosy Bindi (argomento da gossip e proposto senza savoir faire), oltre che ad essere condotto in una lingua, benché fortemente dialettale, comprensibile a qualsiasi cittadino italiano di ogni luogo. “PER TUTTI”annunciato come un grande evento mediatico si è rivelato uno spettacolo di musica e cabaret dove ad aver la meglio, questa volta, sono stati gli ospiti, il dj, la sua spalla e co-autore Francesco Albanese, il quale meriterebbe un più ampio respiro sul palco. Non si tratta ancora di un contenitore che si presta ai gusti di TUTTI, non almeno ai più critici, fini ed esigenti spettatori.